Riscaldamento per le seconde case: i vantaggi del GPL

casa vacanze in montagna con impianto di riscaldamento gpl

IL GPL è un’ottima scelta per la produzione di riscaldamento, acqua calda sanitaria e uso cucina, anche nelle seconde case vissute solo per pochi mesi durante l’arco dell’anno.

Vediamo le caratteristiche e i vantaggi del GPL, mettendolo a confronto con il metano e il pellet, per scegliere la soluzione migliore per ogni abitazione.

Riscaldamento GPL per le seconde case: i vantaggi

Scegliere il GPL come combustibile per il riscaldamento di una seconda casa che non viene abitata tutto l’anno, presenta molteplici vantaggi.

Il GPL, infatti, è facilmente trasportabile ed è sufficiente installare un serbatoio all’interno o all’esterno dell’abitazione per aver accesso a riscaldamento, acqua calda sanitaria e gas per alimentare la cucina.

È la soluzione ideale per le abitazioni situate in luoghi remoti, in alta montagna o al mare, poiché il serbatoio può essere riempito in base alle necessità della famiglia e alla stagione di villeggiatura principale.

L’installazione è piuttosto semplice e veloce: oltre al serbatoio, verranno posizionate le tubature che consentono di diffondere il riscaldamento in tutte le camere. Per mantenere l’impianto sicuro e a norma è, inoltre, necessario effettuare una manutenzione regolare della caldaia.

Il GPL, inoltre, è un gas versatile ed efficiente, che permette di mantenere i consumi moderati e le emissioni nocive sotto controllo; inoltre, il suo prezzo è altamente competitivo rispetto ad altre fonti di energia.

Approfondisci tutti i vantaggi del GPL per il riscaldamento

Riscaldamento a GPL: il confronto con il metano

Il GPL è scelto soprattutto da chi possiede una seconda casa in un luogo rurale, lontano dal centro abitato e in zone non servite dalla rete di distribuzione nazionale del metano.

L’accesso al metano richiede, infatti, l’allaccio alla rete di distribuzione per rifornire l’abitazione, e quando questo non è possibile, il GPL risulta un’ottima alternativa, grazie alla possibilità di essere trasportato ovunque.

Il GPL è particolarmente indicato per le case vacanze nelle zone montuose o remote, che necessitano di una fonte di riscaldamento sicura e sempre disponibile, specialmente nella stagione invernale.

Il GPL garantisce, inoltre, una buona indipendenza energetica: lo stoccaggio all’interno del serbatoio, permette di pagare solamente i litri di GPL effettivamente consumati e di avere una fonte di energia costante, a differenza del metano, dove un guasto alla rete può interrompere il servizio.

Questa opzione è ideale per le case abitate solo in alcuni periodi dell’anno, poiché non si dovranno pagare i costi fissi, come nel caso dell’allaccio alla rete di distribuzione.

Il GPL, in più, offre un’ottima efficienza energetica, grazie al suo potere calorifico superiore a quello del metano. Ciò si traduce in un minor consumo di combustibile per produrre la stessa quantità di calore e in un aumento della qualità dell’energia prodotta.

Per approfondire il confronto tra metano e GPL leggere:GPL o metano per il riscaldamento della casa? Quale scegliere”.

Riscaldamento a GPL: il confronto con il pellet

Per confrontare il GPL con il pellet bisogna considerare l’efficienza energetica dei due combustibili, la disponibilità, i costi di installazione e la manutenzione.

La stufa e la caldaia alimentate a pellet hanno un costo iniziale piuttosto elevato, poiché oltre all’impianto può essere necessaria l’installazione di componenti aggiuntivi per riscaldare tutte le stanze.

La manutenzione deve essere effettuata con una maggior frequenza rispetto al GPL, perché devono essere regolarmente eliminate le ceneri e i residui prodotti dalla combustione della biomassa.

Mentre il serbatoio del GPL consente di monitorare i litri consumati e di aver accesso ad un rifornimento tempestivo, l’approvvigionamento del pellet deve essere ben pianificato, poiché in inverno la caldaia necessita di essere ricaricata più volte.

Inoltre, i sacchi di pellet devono essere conservati in casa e in un luogo lontano dall’umidità, questo richiede un posto delegato per lo stoccaggio del combustibile che può occupare uno spazio non indifferente. Il pellet mal conservato e inumidito, infatti, riduce il suo potere calorifico durante la combustione, abbassando complessivamente anche l’efficienza del riscaldamento.

È sconsigliato quindi utilizzare il pellet nelle abitazioni particolarmente umide, come le zone costiere, poiché l’umidità rende difficile l’accensione e la combustione della biomassa, sia nella caldaia che all’interno della stufa.

Il GPL risulta, quindi, più vantaggioso rispetto al pellet, grazie al suo maggior potere calorifico, che permette un riscaldamento uniforme e più veloce rispetto alla biomassa.

Per scoprire di più sul confronto tra GPL e pellet leggere:Riscaldamento a pellet o a GPL? Cosa scegliere”.

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