Il contratto di fornitura di Gpl prevede diverse voci e condizioni di fornitura che è fondamentale conoscere per scegliere il giusto fornitore.
Questo può prevedere una fornitura a contatore o a chiamata e può dare la possibilità di richiedere la cisterna in comodato d’uso, in affitto o da acquistare.
Per scegliere la soluzione più adatta bisogna fare attenzione alle modalità con cui viene effettuato il rifornimento, al prezzo del gas e alle eventuali penali o costi di recesso del contratto.
Contratto GPL con fornitura a contatore
Il rifornimento a contatore prevede la presenza di un contatore che potrebbe essere posizionato anche in prossimità del serbatoio Gpl, che permette al fornitore e al cliente di controllare i consumi e di monitorare i livelli di gas presenti nella cisterna.
Il monitoraggio del contatore, effettuato da remoto dalla stessa azienda del gas, assicura dei rifornimenti puntuali prima che il livello di Gpl diventi troppo basso, senza che ci sia necessità di chiamare personalmente per richiedere la fornitura.
Il contratto a contatore offre il vantaggio di poter ricevere delle bollette periodiche calcolate in base ai litri effettivamente consumati e rilevati dal contatore stesso.
Questo tipo di contratto prevede, però, che sia l’azienda che ha fornito il contatore a riempire il serbatoio.
Il fornitore ha, quindi, l’esclusiva sul riempimento e il cliente non potrà sceglierne un altro fino alla fine del contratto, sottostando ai prezzi stabiliti dall’azienda fornitrice.
Occorre verificare anche il tipo di assistenza inclusa nel contratto, come la possibilità di ricevere assistenza 24 ore al giorno e tutti i giorni della settimana; trattasi di una tipologia di supporto tecnico che deve essere specificata nell’accordo contrattuale.
Per conoscere ogni dettaglio sul contratto a contatore leggere: “Rifornimento di GPL per riscaldamento a contatore: vantaggi”.
Contratto GPL: fornitura a chiamata
Il rifornimento a chiamata prevede che sia il cliente a doversi mettere in contatto con l’azienda del gas e a prenotare il rifornimento.
Tra gli svantaggi, troviamo la necessità di dover pagare per intero il gas al momento della consegna e non in base ai litri di Gpl consumati; inoltre, il cliente dovrà ricordarsi per tempo di programmare il riempimento, altrimenti rischia di rimanere senza gas.
In caso di emergenza, poi, i costi di riempimento possono aumentare e potrebbero essere presenti delle tariffe di consegna aggiuntive in base alle quantità di prodotto acquistate oppure alla distanza tra il fornitore e l’abitazione.
Per un confronto approfondito delle due tipologie di contratto leggere: “GPL con fornitura a chiamata o a contatore: confronto e cosa scegliere”.
Contratto GPL con cisterna in comodato d’uso o in affitto
La cisterna di Gpl può essere data in dotazione dall’azienda del gas sia in comodato d’uso gratuito che in affitto. Vediamo cosa implicano i due contratti.
Cisterna in comodato d’uso
Il cliente che sceglie il serbatoio in comodato d’uso non deve pagare nessun costo per l’installazione della cisterna e la manutenzione è a carico del fornitore.
Il contratto di comodato, però, vincola il cliente a non cambiare azienda del gas ogni qualvolta abbia bisogno di fare un rifornimento; si ha una flessibilità limitata nel cambiare fornitore e potrebbero essere presenti delle penali in caso di rescissione del contratto.
Alcuni contratti, poi, prevedono un consumo minimo di litri annuali di Gpl che devono essere rispettati per aver accesso al comodato d’uso gratuito.
Prima di disdire un contratto di comodato d’uso, bisogna leggere attentamente i termini di recesso che, nella maggior parte dei casi, prevedono l’invio di una comunicazione scritta nel rispetto delle tempistiche di preavviso prevista dal contratto.
Scopri di più sui vantaggi di scegliere la cisterna in comodato d’uso gratuito leggendo: “Serbatoio Gpl in comodato d’uso: cosa considerare per la fornitura”.
Cisterna in affitto
Quando si sceglie il contratto di affitto della cisterna, invece, si usufruisce dell’installazione del serbatoio senza alcun costo, ma bisogna pagare mensilmente la locazione della cisterna.
La manutenzione spesso è inclusa nel contratto, poiché l’impianto rimane di proprietà del fornitore, e si può usufruire di termini meno vincolanti e di una maggior flessibilità nel cambiare azienda fornitrice, rispetto al comodato d’uso.
L’affitto prevede che il cliente paghi una cifra concordata con il fornitore, che potrebbe aumentare nel lungo periodo. In più, possono essere presenti delle penali nel caso di recesso anticipato del contratto.
In caso di disdetta dell’affitto della cisterna, infatti, bisogna inviare una comunicazione via raccomandata con ricevuta di ritorno, email o PEC nel periodo di preavviso stabilito dall’azienda, in genere compreso tra i 30 e i 90 giorni.
Al momento del recesso, occorre prestare attenzione anche agli eventuali saldi a credito maturati, se si può ricevere un rimborso dei litri di Gpl non utilizzati e per il ritiro del deposito cauzionale, qualora versato ad inizio contratto.
Per approfondire quale contratto scegliere e come fare per cambiare fornitore leggere: “Come cambiare fornitore di GPL per il riscaldamento”.
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